La nostra banca è fatta di persone, noi soci e per questo ci appartiene. Ciascun socio ha diritto a un voto, indipendentemente dalla quantità di azioni possedute. Cioè si conta in quanto persone e non come quote di capitale. Inoltre nessuno dei soci può possedere quote del capitale della nostra cooperativa bancaria per un valore nominale complessivo superiore a 50 mila euro. In continuità con questa logica, gli amministratori sono espressione dei soci della cooperativa stessa.
Una banca mutualistica di comunità
Almeno il 50,1% dell’attività di impiego della nostra banca per legge deve andare a impieghi ai soci (o ad attività prive di rischio).
La BCC raccoglie il risparmio nel nostro territorio e qui lo reinveste. Almeno il 95% del totale dei crediti deve erogarlo obbligatoriamente nell’area geografica di competenza. Le nostre risorse vengono così impiegate per lo sviluppo dell’economia reale delle comunità dove noi soci viviamo e lavoriamo. Negli anni di crisi la nostra banca non è fuggita, ma ha continuato a erogare credito, ha penalizzato il proprio bilancio per non penalizzare il nostro: quello delle nostre famiglie, delle nostre imprese, delle nostre associazioni, dei nostri enti locali.
"Non si diventa soci per le condizioni di un conto corrente, ma per la consapevolezza che i soldi che investi restano nel tuo territorio".
I vantaggi per i soci
I soci sono i primi beneficiari dei vantaggi, bancari ed extrabancari generati dalla banca. I vantaggi per i soci sono l’offerta di servizi a noi riservati e altri vantaggi reali come iniziative ed opportunità legate alla cultura, al tempo libero e alla salute, in linea con i valori della cooperazione.
Ad esempio le Casse Mutue BCC sono mutue volontarie di assistenza e previdenza, che recuperano il modello delle vecchie società di mutuo soccorso e rispondono al bisogno, attualissimo, delle persone di avere maggiori tutele in tema di assistenza sanitaria, di previdenza e anche di socialità e di formazione. In altre parole, in termini di welfare.
Una democrazia sempre più partecipata
La crescita impetuosa della base sociale, arrivata quasi a 1,2 milioni di soci, ha portato un aumento della partecipazione diretta alla vita delle BCC (+67% a fine 2013 la presenza di soci in assemblea rispetto al 2001). Un dato ancor più interessante nell’attuale contesto italiano, dove si registra invece una tendenziale disaffezione per i processi democratici (come ad esempio l’affluenza alle urne).
Cresce anche il numero dei giovani soci, una componente sempre più vitale e dinamica delle assemblee.