AbrateTour è un azienda storica a Moncalieri: dal 1966 vendono e noleggiano tende da campeggio e camper. ll figlio del fondatore, Patrizio oggi 50 anni, aveva però un sogno nel cassetto, quello di realizzare a Torino un grande camping per tende, caravan e casette mobili all’interno del parco del Po Torinese e valorizzarlo con un ristorante a km zero, una piscina di biodesign, un parco giochi, una pista ciclabile che si colleghi al percorso Corona Verde che entra a Torino in Corso Unità d’Italia. Il tutto a tariffe low cost che permettono di visitare Torino e dintorni senza svenarsi e in piena armonia con la natura.
Incontriamo Patrizio Abrate nel cantiere, tra una via vai di escavatrici, nei 25.000 mq. di Grinto e ci racconta come nasce questa idea, che battaglie ha dovuto combattere e come procedono i lavori.
Come nasce un’idea.
Non saprei dire quando nasce l’idea di Grinto. È come fosse già nella mia mente e fosse maturata poi, con l’esperienza di vita nel mondo del plein air. Una vera scintilla è scoccata nel 2006, quando, in occasione delle Olimpiadi invernali, ci siamo trovati a gestire un villaggio per gli operatori che anziché noleggiare i camper hanno alloggiato nel nostro piazzale.
"Grinto sarà il primo urban ecovillage d’Europa".
Ci troviamo in una zona strategica alle porte di Moncalieri e Torino, all’interno del Parco Regionale delle Vallere, lungo la costa del fiume Po. Questi fattori, in aggiunta alla pista ciclabile che giunge fino al centro della città di Torino, rendono Grinto il primo urban ecovillage d’Europa. Torino in questi ultimi anni ha cambiato la propria vocazione ed oggi una meta turistica italiana di primo piano, soprattutto culturale e di raccordo con le eccellenze enogastronomiche piemontesi.
L’idea ha preso una forma chiara, quella di un villaggio che coniuga l’esperienza culturale urbana al tour regionale enogastronomico, in un ambiente semplice, ecosostenibile ed economico.
Il divertimento non ha età.
La scelta di associare al brand una mascotte (Grinto – lo scoiattolo verde) ci è parsa da subito un’ottima idea per raccontare la nostra filosofia in modo divertente. Il divertimento non ha target. Grinto è un villaggio per tutti, adatto al turismo di breve e media durata, alla famiglia come al lavoratore che può visitare e gustare il territorio accorciando i tempi logistici.
La famiglia avrà certamente un ruolo di primo piano. Le aree bimbi dedicate, gli spazi multimediali di intrattenimento, menù e promozioni dedicate, oltre che ampi spazi per organizzare semplicemente, e ad un ottimo costo, il proprio viaggio.
Il grande spazio di accoglienza consentirà di gestire eventi in collaborazione con importanti player dell’intrattenimento, avviare tour in Piemonte con un servizio di navette dedicate e consentire agli ospiti un facile accesso alla città con il bike-sharing e la ciclabile o la nuova metropolitana in via di definizione con arrivo in Piazza Bengasi.
Il Parco nel quale siamo immersi è una ricchezza, così come la tecnologia applicata nella fruizione dei servizi. Abbiamo in cantiere un progetto di realtà virtuale che consentirà attraverso gli smartphone di ottimizzare i tempi di visita.
"Puntiamo a un’offerta low cost con gli standard di un hotel 4 stelle".
Creare lavoro.
Il Villaggio prevede l’impiego di almeno 20 persone, tutte assunte con contratti a tempo indeterminato. Nel periodi di maggior flusso, come l’estate, prevediamo di raggiungere punte di 35-40 impiegati nelle numerose funzioni offerte dal Villaggio.
"BeneBanca ha capito che avremmo creato anche posti di lavoro".
L’investimento previsto è di quasi 3 milioni di euro, in parte finanziati da BeneBanca, della quale siamo soci da numerosi anni e che ci ha assistito, attraverso il direttore e tutta la filiale di Torino, nella scelta del finanziamento e nel dare credito alla nostra idea e renderla possibile. Considerate le potenzialità e la velocità di crescita dei settori dei quali saremo parte prevediamo di giungere al break even entro il primo anno, anche in ragione dell’esperienza acquisita personalmente nel settore della ristorazione. BeneBanca mi supporta, infatti, con successo in altre iniziative a Torino nel settore food: lo storico “Caffè Mulassano” di piazza Castello ed il ristorante “Il Tabisca” di piazza Vittorio.
Quella di Patrizio è una bella storia, ancora tutta da scrivere, di imprenditorialità sognatrice, quel tanto che basta per superare il muro di indifferenza e di cinismo che talvolta blocca sul nascere le idee. Una storia di cooperazione e di territorio ascoltato anche da una banca, che non è sempre quella che dice solo di no!