I bambini sono come spugne, assorbono e imparano velocemente. La loro mente non è ancora strutturata rigidamente e l’apprendimento di una seconda lingua è immediato. Leggendo diversi articoli sull’insegnamento delle lingue straniere, ho avuto l’idea di sfruttare questa potenzialità.
Ho pensato di avviare una sezione bilingue nella nostra scuola materna.
Un genitore a capo della scuola
Sono entrato nella scuola Mazzoleni da genitore, accompagnando mio figlio. Mi sono subito innamorato del modo di fare didattica e dell’entusiasmo degli insegnanti. E ci ho messo anche il mio entusiasmo: ho deciso di lavorare a titolo volontario, come tanti altri genitori.
Ed è finita che dopo anni sono ancora qui… come presidente della scuola.
Questa scuola non è un “parcheggio” per i bambini. I genitori possono partecipano attivamente al mantenimento delle strutture, aiutando ad organizzare le attività per i piccoli – e ne prendono parte. Qui le porte sono aperte: tutti possono entrare, guardare, e soprattutto viverla: è una scuola comunitaria.
Un corso “full immersion”
L’insegnamento dell’inglese a bambini di quattro anni non può passare attraverso un laboratorio o con cinque ore di lezione inglese alla settimana. Nella nostra sezione bilingue è presente tutto il giorno una maestra madrelingua, che parla solo in inglese con i bambini. E se i bambini vogliono farle una domanda, devono farla in inglese. Tutto questo avviene ovviamente attraverso giochi, attraverso il canto, attraverso immagini e esercizi.
Progettare qualcosa di nuovo e ambizioso è bello, ma ci si scontra con la realtà e i suoi problemi. Oggi sono i problemi economici a frenare le buone idee. Come potevamo reperire il materiale didattico idoneo per il nostro progetto?
"Sono entrato in bCC per chiedere un normale finanziamento e invece ho ricevuto una risposta del tutto inaspettata".
La soluzione solidale
Nel nostro territorio l’interlocutore privilegiato è la BCC. Così sono andato in banca per chiedere un normale finanziamento. Lì ho visto un manifesto: la BCC avrebbe immesso sul mercato dei social bond, i cui proventi sarebbero stati devoluti alle scuole del territorio.
Noi siamo una scuola del territorio – ho detto al direttore – come facciamo a usufruirne? La sua risposta? Non dovete fare nulla!
È stato proprio così: esauriti i bond, la BCC ci ha subito donato la percentuale della cifra raccolta a noi destinata.
È stato quello il momento in cui ho pensato che ce l’avevamo fatta, che il nostro sogno di una sezione bilingue si sarebbe avverato.
Una possibilità in più
E ne ho avuto la conferma quando ho presentato il progetto ai genitori e ho visto il loro coinvolgimento e il loro entusiasmo.
La sezione bilingue è un modo per far crescere i bambini, dando loro una possibilità in più. Anche questa è quindi un investimento. È un’opportunità che forse io non ho avuto, ma che voglio dare ai miei figli.