In economia, quando si parla di spread (termine inglese) s’intende la differenza esistente fra due valori o prezzi. Ma la parola può assumere significati diversi in base al contesto in cui è inserito. Insomma, c’è spread e spread.
In ambito finanziario
Lo spread è un numero che indica la differenza tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e il rendimento di titoli di altri paesi, come i Bund tedeschi, quelli francesi, i titoli di Stato spagnoli, ecc. Questa differenza è determinata dalle leggi della domanda e dell’offerta dei mercati finanziari: prendiamo per esempio il differenziale tra Bund tedeschi e BTP italiani: attualmente lo spread tra i Bund tedeschi a 10 anni e i BTP italiani di pari durata é circa 180 punti base (basis point).
Cosa vuol dire concretamente? Che chi vuole investire nelle obbligazioni italiane oggi pensa di correre più rischi, per il peggior stato delle finanze italiane e l’enorme volume di debito pubblico, quindi pretende un rendimento più alto.
Cosa c’entra lo spread coi mutui casa?
Se tuttavia caliamo il concetto nel settore bancario retail, lo spread rappresenta la maggiorazione che, aggiunta al costo sostenuto dalla Banca per remunerare la raccolta di denaro, determina il tasso nominale applicato all’operazione di credito.
Nelle operazioni bancarie, come i mutui fondiari per l’acquisto della prima casa, le banche, per fissare il tasso finale da applicare all’operazione di finanziamento, determinano il costo del denaro prendendo come riferimento o i tassi fissati dai mercati finanziari e monetari (l’EURIRS o il più noto EURIBOR) oppure i tassi fissati dall’Autorità Bancaria Centrale Europea, come nel caso del cosiddetto TASSO BCE. A questo prezzo si aggiunge una differenza o spread, determinata in misura da coprire le spese di gestione dell’operazione, la remunerazione del rischio di credito, ed il profitto atteso della Banca derivante dall’operazione di finanziamento.