Unico requisito: avere un reddito sotto i 55mila euro e non essere già proprietari di immobili a uso abitativo.
Come funziona il leasing immobiliare?
Realtà importante per le imprese ma sconosciuta, almeno fino a oggi, ai privati, il leasing prevede che la banca si assuma l’obbligo di acquistare – o di far costruire – l’immobile, scelto dall’utilizzatore. Quest’ultimo lo riceve in uso per un tempo determinato, a fronte del pagamento di un canone periodico. Al termine del contratto di leasing, l’utilizzatore può riscattare la proprietà della casa, pagando il prezzo stabilito dal contratto.
Quali sono gli sgravi fiscali?
Per i giovani sotto i 35 anni, all’atto della stipula del contratto, e con reddito complessivo non superiore a 55mila euro gli incentivi fiscali sono:
- la detraibilità pari al 19% dei canoni di leasing (fino ad un importo massimo di 8mila euro annui);
- la detraibilità pari al 19% del prezzo del riscatto (fino ad un importo massimo di 20mila euro).
Le stesse detrazioni sono ridotte della metà per persone di età superiore a 35 anni.
Sia per gli under 35 che per gli over 35 l’imposta di registro sull’acquisto dell’abitazione “prima casa” è ridotta all’1,5% e questo può rendere più conveniente per i privati il ricorso al leasing rispetto al mutuo ipotecario.
Se il contratto di leasing è cointitolato si considera il reddito per singola persona e le agevolazioni IRPEF sono ridotte alla percentuale pari alla quota di intestazione del contratto.
Ad esempio nel caso di cointestazione (50% e 50%) ciascuno può detrarre il 19% del canone leasing con un limite massimo di 4 mila euro (per gli under 35) o di 2 mila euro (per gli over 35) e il 19% con un limite massimo di 10mila euro (per gli under 35) o di 5 mila euro (per gli over 35) al momento del riscatto.