I colori di Tommaso

La storia di Tommaso, designer e artigiano, cliente BCC

Dalla vigna alla moda ecosostenibile. Un artigiano, designer, e imprenditore realizza borse colorate con le sfumature dei vini della sua terra.

Per far crescere le buone idee bisogna essere un po’ folli. Perché ci vuole un briciolo di pazzia per assumersi certe responsabilità.

La mia “folle” idea è nata mentre lavoravo nella vinsantiera – dove l’uva viene appesa ad asciugare. Il vino ha macchiato la mia borsa di pelle, e la mattina dopo la pelle era tinta. Era meravigliosa, come se fosse stata lavorata dal tempo. Ho scoperto così, per caso, una colorazione naturale, che fa respirare la pelle e la fa vivere a lungo.
Poi, non più casualmente, ho iniziato a sperimentare diverse colorazioni mischiando pigmenti naturali al vino. Nel 2008 ho brevettato il mio metodo di colorazione e nel 2010 è nata l’azienda Pyel y Vino, e collaborando coi migliori artigiani e designer ho realizzato una linea di borse con il marchio “Cecchi de Rossi”.
La mia filosofia? Spremere ogni centimetro da un pezzo di pelle conciata, sprecare il meno possibile e riciclare quanto possibile.

 

 

Pochi ma buoni

Produrre una borsa è un lungo processo artigianale: per questo ne faccio soltanto circa 400 l’anno.
Per acquistare una borsa c’è una lista di attesa di 4 mesi. Prima i clienti dovevano attendere ancora di più: sono riusciti a ridurre i tempi migliorando il processo di lavorazione e incrementando i collaboratori esterni.

"Voglio far crescere l’azienda, ma non la quantità di borse che faccio".

Quando ho iniziato a disegnare e produrre le borse, non avevo anticipato di lavorare nel settore del lusso. Ma sapevo di voler fare un prodotto di qualità, e la qualità costa. Perché nel costo della borsa c’è il costo della ricerca – ogni colore e ogni borsa è frutto di studio e sperimentazione – dei materiali – selezionati per essere di alta qualità – e del lavoro fatto a mano. Solo così riesco a fare una borsa unica, originale, ecologica e che dura nel tempo.

 

Borse e colori eco-compatibili

Compreresti un oggetto che usi tutti i giorni se sai che fa male? Il metodo di tintura con gli scarti del vino è nato proprio perchè volevo fare una colorazione che non danneggia chi lo usa. Un prodotto buono, per l’uomo e per l’ambiente.
Per questo scelgo pelli e accessori di qualità, e anche gli “scarti” del vino non sono rifiuti: sono il sottoprodotto di un vino eccellente.

Sono molto sensibile al tema della sostenibilità ambientale e ecologica della produzione: a Expo Milano 2015 ci andrò come visitatore, ma anche i miei colori saranno presenti con le aziende che li usano per tinteggiare il legno.

 

Dalla vigna alla moda

Presento le borse in mostre e fiere del fashion in tutto il mondo, ma non provengo dal mondo della moda. Sono laureato in agraria e marketing, lavorare la terra e produrre vino è il mestiere della mia famiglia da generazioni. Fin da piccolo sono stato circondato dall’uva e dalle sue fasi di lavorazione.

"Conviene rimanere su numeri contenuti, gestibili, e che permettono di fare un lavoro di qualità".

 

Mettere su un’impresa: luci e ombre

Condurre Pyel y Vino significa vivere crisi e felicità quotidiane.
Felicità quando arrivo in azienda e vedo che le cose funzionano. Ma ogni giorno ci sono anche pagamenti che non arrivano e piccoli problemi da risolvere.

Con il finanziamento della BCC ho ristrutturato il laboratorio dove tengo il bottale per colorare le pelli, uno show-room, le cisterne del vino per il colore e un ufficio. Il rapporto tra banca e azienda è ottimo. Insieme abbiamo sempre trovato le migliori soluzioni per le necessità dell’azienda, perchè la BCC e in grado di offrire alle piccole e medie imprese le risposte personalizzate di cui hanno bisogno.

 

Progetti per il futuro?

Per scaramanzia non dico ancora che ce l’ho fatta.

Ho una visione di dove vorrei portare quest’azienda, e fino a quel momento mi considero in fase di “start-up”. Sembra strano per un’azienda che fa un prodotto artigianale utilizzare questo termine, legato all’ambito della tecnologia. In realtà Pyel y Vino è un connubio di ricerca tecnologica, artigianalità e agricoltura. E c’è anche l’idea innovativa: fare tinture con gli scarti della vinificazione.

Il mio sogno è far arrivare Pyel y Vino ad essere sostenibile dal punto di vista finanziario e produttivo, ma mantenendo la stessa cura e qualità dei prodotti di oggi.

 

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