Essere cittadini attenti, responsabili, puntare su una città sostenibile e fare di tutto perché lo diventi ogni giorno di più, vuol dire compiere, come sappiamo, diverse azioni, a partire dallo scegliere materiali di riciclo, prediligere determinati stili di vita, fare alcune scelte a monte (usare la bici, i mezzi pubblici e meno l’auto), per continuare con quelli che sono gli incentivi fiscali.
Spesso visti più come la possibilità di avere delle detrazioni a seguito della dichiarazione dei redditi, sono invece la doppia possibilità per fare qualcosa di concreto e immediato per l’ambiente. Doppia perché da un lato sono la proposta di uno Stato che anche in questo modo porta avanti azioni di welfare e dall’altro sono la risposta di quei cittadini che lo fanno “consapevolmente”. Ossia non solo per pagare meno, ma per vivere meglio e di più, puntando insomma sulla qualità della propria esistenza.
"gli incentivi fiscali sono la doppia possibilità di avere delle detrazioni e fare qualcosa di concreto e immediato per l’ambiente".
Una di queste iniziative è il famoso Ecobonus valido anche per il 2019 che “premia” per l’appunto chi, in casa ma anche per la propria mobilità, predilige il risparmio energetico.
Ma come funziona e come fare per ottenerlo? Ecco una piccola guida anche in vista della prossima dichiarazione dei redditi in cui parliamo di incentivi per la casa, elettrodomestici e veicoli.
La guida dell’Agenzia delle Entrate
A illustrare le caratteristiche, come ogni anno, è l’Agenzia delle Entrate, che il 12 febbraio scorso ha pubblicato la guida all’Ecobonus chiarendo meglio le diverse aliquote previste dalla Legge di Bilancio approvata nel dicembre scorso.
Prima di entrare nel dettaglio, c’è da dire che tale agevolazione viene concessa a chi esegue interventi che aumentano o migliorano il livello di efficienza energetica all’interno di edifici che esistono già da tempo e di cui l’Italia, come sappiamo, è piena.
Non a caso l’Agenzia delle Entrate parla di “riqualificazione energetica”, parola che ha un’accezione diversa rispetto al risparmio. Se infatti la seconda pone maggiormente l’accento sull’aspetto economico, nel verbo riqualificare viene compresa fortemente la qualità della vita, tema sempre molto molto delicato.
In cosa consiste l’Ecobonus 2019 e quali sono le novità per gli interventi agli edifici
A grandi linee, possiamo dire che l’agevolazione da parte dello Stato consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires.
La prima è, come sappiamo, l’imposta sul reddito delle persone fisiche che è nata con la riforma tributaria del 1973 e a cui tutte le persone fisiche (da distinguere rispetto a enti, aziende, società che sono persone giuridiche) devono versare in base ai redditi prodotti, sia in Italia che all’estero. È un po’ “la tassa delle tasse” e ha una valenza progressiva, il che vuol dire che aumenta in base al reddito.
L’Ires è, come si può intuire dalla sigla, l’imposta sui redditi delle società e si determina annualmente applicando un’aliquota proporzionale alla base imponibile, formata dai ricavi, sottratti i costi deducibili.
Va da sé che l’Ecobonus, avendo un’influenza su queste due tasse essenziali, è una forma di welfare per i cittadini molto importante ed è una detrazione (somma che è possibile sottrarre da un’imposta) che viene riconosciuta nel dettaglio in questo modo:
• riduzione del 50% per chi ha acquistato e messo in opera finestre con infissi, schermature solari e impianti di climatizzazione invernale, con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A. Dal 2018 è ridotta al 50% anche la percentuale di detrazione per le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale, con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (fino a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro);
• esclusione dalle spese agevolabili di quelle sostenute per l’acquisto di caldaie a condensazione con efficienza inferiore alla classe A;
• riduzione del 65% (novità di quest’anno) fino a un valore massimo di 100mila euro, per l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti già esistenti;
• detrazione del 65% per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, con impianti che hanno apparecchi ibridi, come pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, o per le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.
Detrazioni per condomini, anche in zone sismiche
Le detrazioni non riguardano poi solo la propria abitazione, ma anche gli eventuali interventi che sono stati fatti anche sulle parti comuni del condominio e per tutti quelli che sono stati fatti su tutte le unità immobiliari.
Si tratta, per altro, di una detrazione piuttosto consistente: va dal 70 al 75%, purché appunto le spese non superino i 40mila euro moltiplicati per le unità immobiliari dell’edificio. Tali detrazioni sono ancora più alte quando gli edifici in questione si trovano in zone sismiche e variano a seconda di quanto, con tali tipi di interventi, sia ridotto il rischio di danni provocati dal terremoto.
Per intenderci: sono detrazioni del 80%, se i lavori fanno sì che la classe di rischio si riduca di un solo livello, del 85%, se si riduce di due livelli. Inoltre, c’è da tenere in considerazione il limite massimo per l’appunto di parecchio maggiore rispetto alle altre situazioni di intervento sugli edifici: 136mila euro moltiplicato per il numero di unità che compongono tutto l’edificio.
L’Ecobonus 2019 per elettrodomestici
La riqualificazione energetica e il sostegno da parte dello Stato non riguarda solo le abitazioni, ma anche gli elettrodomestici, quelli senza cui – a conti fatti – difficilmente potremmo vivere. L’Ecobonus premia con incentivi chi fa determinate scelte quando ne deve acquistare uno nuovo, oppure deve cambiare quello che ha già, purché tali acquisti siano destinati ad arredare un immobile che è stato o è tuttora oggetto di ristrutturazione.
"detrazioni per elettrodomestici grandi di classe A e A+".
Vale per tutti gli elettrodomestici? No, solo per quelli grandi (per intenderci non per il frullatore) che abbiano una classe non inferiore alla A e alla A+. Nei primi devono rientrare i forni e nei secondi frigorifero, lavatrice e lavastoviglie.
In questo caso la detrazione è al 50%.
L’Ecobonus per le auto e le moto: le iniziative dello Stato
E cosa succede a chi non può fare a meno dell’auto, ma vuole usare un mezzo che sia il più sostenibile possibile? Quale strumento di welfare è previsto? C’è il cosiddetto Ecobonus per le auto. Una misura che nel 2019 ha una duplice valenza: ridurre il più possibile l’inquinamento prodotto dalle polveri sottili – e verso cui i blocchi del traffico riescono a fare davvero poco – e dare la possibilità di sostituire e rottamare il proprio veicolo dando una spinta ulteriore al rinnovamento, cercando di fermare quel cambiamento climatico in cui siamo immersi ogni giorno.
"Ecobonus per le auto: ridurre il più possibile l’inquinamento e dare la possibilità di sostituire e rottamare il proprio veicolo".
In cosa consiste? Si tratta di un bonus destinato ai veicoli elettrici e ibridi che viene applicato dalle stesse concessionarie, non solo per chi acquista, ma anche per il leasing.
La “quantità” dell’incentivo – che vale sia per auto che per moto – dipende dalle emissioni di CO2:
• per veicoli che vanno fino a 20g/km si parla di un bonus di 4000 euro
• superata questa soglia e fino a 79 g/km si parla di 1500 euro
Questo che abbiamo appena scritto vale per chi effettua l’immatricolazione del veicolo entro 5 mesi dal momento in cui è stato prenotato (cosa che viene fatta dalle concessionarie).
Le iniziative delle Regioni
Oltre all’Ecobonus statale, ci sono da segnalare anche gli interventi in tal senso da parte delle Regioni, come quelli dell’Emilia Romagna, per tutti i residenti, purché abbiano un Isee familiare annuo al di sotto dei 35mila euro.
Tale incentivo si può richiedere per sostituire le auto più inquinanti con vetture a GPL, metano, ibride ed elettriche ed è valido fino al 24 maggio. Nel caso delle prime, l’Ecobonus è di 2mila euro, per le altre di 3mila. In più è previsto uno sconto di almeno il 15% direttamente dal concessionario e questo grazie all’accordo raggiunto sempre dalla Regione con le varie associazioni dei consumatori.
Ma non solo l’Emilia Romagna, di Ecobonus simili possono usufruire gli abitanti del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia, ma anche del Piemonte, Veneto, Lazio, Sardegna, Toscana e province autonome di Trento e Bolzano.
Un aspetto importante quello dell’Ecobonus e dell’intervento da parte delle regioni, che dimostra come azioni importanti di welfare possano essere condotte anche a livello territoriale tendendo conto delle peculiarità che ogni zona dell’Italia ha.
Che è quello che fanno le BCC, Banche di Credito Cooperativo. Nella loro offerta, nel loro sostenere iniziative che vengono dal territorio e verso il territorio, sono la riprova che la strada giusta per migliorare l’ambiente e dare contestualmente una mano alle persone passa dall’ascolto, dall’analisi delle diverse esigenze fino ad arrivare a fornire soluzioni reali, immediate, concrete.