Lavorare con lentezza

La storia di Michele

Un anno di lavoro in azienda, e poi a casa senza contratto: caparbio e tenace, un ragazzo inizia a fare piano piano i primi passi per costruirsi un lavoro.

Finita la scuola ho lavorato come geometra in un’azienda della mia zona, a Sant’Albano in provincia di Cuneo. Ma dopo un anno il contratto non mi è stato rinnovato. A 20 anni non volevo rimanere a casa con le mani in mano. Non volevo essere uno dei tanti ragazzi a spasso. Non volevo essere bollato come uno che non ha voglia di lavorare.

 

Una caratteristica di famiglia

Fin da piccolo sono stato abituato dalla mia famiglia, di tradizione contadina, a rimboccarmi le maniche e a lavorare. Con le mani e con la testa. Mi sono guardato intorno e ho scoperto i tanti prodotti d’eccellenza della mia zona. Forse uno dei più famosi è l’allevamento di lumache, tanto che vicino casa, a Cherasco, c’è l’Istituto Internazionale di Elicicoltura. È stata una scelta ponderata ma naturale quella di studiare lì per un anno e poi di avviare il mio allevamento di lumache.

Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che ha creduto in me. Il nonno Giovanni, orgoglioso della mia decisione, mi ha donato un terreno incolto. E mio padre non è stato da meno: è sempre stato al mio fianco mentre piantavo i paletti per delimitare i recinti e disponevo le reti lungo il perimetro. Il resto grazie a un finanziamento BCC.

lumache-lumaca

"La crisi economica non facilita certo noi giovani ad inserirci nel mondo del lavoro. Ma non dobbiamo attendere tempi migliori: bisogna darsi un obiettivo e avere un po’ di coraggio".

Raccolto a mano

A giugno il terreno risultava idoneo per gli esperti dell’Istituto. È stato allora che ho portato 3 mila riproduttori nei recinti e in poche settimane sono nate le prime lumache all’Azienda Agricola “La lumaca d’Ambas”.
Il primo impegno gravoso è stato raccogliere i riproduttori a mano per lasciare soltanto le lumache nate in allevamento: in un certo senso ho avuto modo di conoscerle una ad una, distinguendole solo in base alla dimensione. Quando dicevo agli amici ancora disoccupati che allevavo lumache ricevevo commenti ironici. Eppure mettere in piedi 6.000 metri quadrati di allevamento non è stato certo uno scherzo.
A giudicare dalla richiesta, sembra che le mie lumache siano apprezzate dai negozianti locali, dai ristoratori e dagli appassionati alla ricerca di materia prima di qualità. L’allevamento è diventato un’attrazione per scuole, appassionati locali, professionisti internazionali e anche per semplici curiosi. Se avessi venduto lumache a tutti quelli che sono venuti a vedere l’allevamento oggi avrei i recinti vuoti. Per andare a regime devo aspettare ancora un po’, ma vorrei arrivare a una produzione di 5 mila kg l’anno.

Questo periodo di crisi economica non facilita certo noi giovani ad inserirci nel mondo del lavoro. Ma credo che non dobbiamo attendere tempi migliori: bisogna darsi un obiettivo e scommettere sul futuro con un po’ di coraggio e fantasia.

 

Leggi la prossima storia in Giovani